Maggio 9, 2018
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Premiare questa mattina al Quirinale insieme al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, le scuole vincitrici del Concorso ‘Tracce di Memoria’ – in occasione del Giorno della Memoria dedicato alle vittime del terrorismo e delle stragi di tale matrice – ha una valenza particolare: attraverso questa iniziativa abbiamo messo le nuove generazioni a contatto con tragici e terribili episodi della nostra storia civile e collettiva, fornendo loro un cospicuo archivio di informazioni e dati e consentendo l’interazione e lo scambio con i familiari di quelle cittadine e di quei cittadini, il cui amore per il nostro Paese e la cui integrità li ha resi oggetto di un odio criminale.
Abbiamo scritto una bella pagina di ‘scuola oltre la scuola’: le giovani e i giovani che abbiamo premiato hanno acquisito un sapere che li ha spinti e li spingerà sempre nella loro vita al protagonismo e alla partecipazione democratica, che li rende consapevoli dei valori e dei diritti alla base della nostra convivenza civile. Un sapere che li porta a contrastare qualsiasi forma di violenza, che amplifica in loro il senso di responsabilità nei confronti della collettività, che li rende eredi della testimonianza di donne e uomini che hanno servito il nostro Paese e hanno pagato con la vita questo impegno, soccombendo alla crudeltà del terrorismo.

Attraverso questo Concorso abbiamo voluto promuovere nelle scuole l’approfondimento dei temi e dei protagonisti delle vicende storiche del terrorismo, della violenza politica e della criminalità organizzata avvenute nel nostro Paese. Per ricordare che la nostra democrazia non è scontata, non è stata conquistata una volta per tutte. Va tutelata e salvaguardata ogni giorno. Credo sia importante, poi, che questa premiazione avvenga nella giornata in cui ricorre il 40esimo anniversario dell’uccisione di Aldo Moro. Una giornata, questa del 9 maggio, che ricordiamo anche per la morte di Peppino Impastato. Vogliamo che la loro memoria sia attiva, che il loro operato e i loro insegnamenti siano faro per la vita delle nostre giovani e dei nostri giovani. È la risposta migliore che possiamo dare a chi, uccidendo Moro, ha pensato di poter infliggere una ferita mortale al cuore della nostra democrazia, e a chi, mettendo a tacere per sempre Peppino Impastato, ha pensato di poterlo rendere ininfluente. Da quarant’anni Aldo Moro e Peppino Impastato continuano a vivere in e grazie a tutte e tutti noi.
[Qui il testo completo sul sito del MIUR]
[Qui il discorso del Presidente Mattarella]
[Qui il discorso di Ezio Mauro]
Tag: Aldo Moro, Giorno della Memoria dedicato alla vittime del terrorismo, miur, Peppino Impastato, Quirinale, scuola