Sono nata il 29 luglio 1949 a Treviglio, un comune vicino Bergamo, dove ha sede la storica fabbrica di biciclette Bianchi. Sono cresciuta in provincia, in una famiglia semplice, con grandi valori.

Dopo il diploma triennale per l’abilitazione all’insegnamento alle materne sono stata assunta dal Comune di Milano come educatrice in una scuola dell’Infanzia e contemporaneamente ho studiato per conseguire il diploma di assistente sociale presso l’UNSAS.

È iniziata, poi, la mia esperienza in CGIL, qui ho assunto diversi incarichi: prima nella FLELS (la Federazione Lavoratori Enti Locali e Sanità) a Milano, poi nel 1983 sono stata chiamata a Roma per entrare nella segreteria nazionale della Funzione Pubblica e poi in CGIL Nazionale, dove ho seguito la creazione del SLC (Sindacato Lavoratori della Comunicazione).

Nel 1996 sono stata eletta nella segreteria nazionale della FILTEA (Federazione Italiana Lavoratori Tessili Abbigliamento Cuoio Calzature) e nel 2000 ne sono diventata segretaria generale nazionale, carica che ho ricoperto fino al 2010. Nel 2001, poi, sono stata eletta anche presidente del sindacato tessile europeo (FSE-THC), rimanendo in carica fino al 2012.

Dopo l’unificazione delle categorie dei tessili, chimici ed energia, sono stata vice segretaria nazionale della FILCTEM dal 2010 al 2012. Sempre in quegli anni sono diventata anche vice presidente della nuova federazione europea dell’industria (EIWF, che unisce tessili, chimici e meccanici).

Nel 2012 ho assunto il ruolo di vice presidente nazionale di Federconsumatori, carica mantenuta fino alla candidatura a senatrice nelle elezioni politiche del 2013, come capolista in Toscana per il Partito Democratico.

È proprio grazie a questo impegno trentennale di rappresentanza del lavoro che sono stata definita una sindacalista pragmatica. Il riformismo, una visione ideale forte coniugata con l’impegno concreto nell’ottenere risultati per lavoratrici e lavoratori, la ricerca di percorsi di confronto e cambiamento mirati alla crescita del sistema Paese, rappresentano, infatti, un tratto caratteristico del mio lavoro, sia in Italia che in Europa.

In tutta la mia vita e nel mio impegno politico, sindacale e istituzionale mi sono sempre battuta per i diritti e le libertà delle donne, per l’uguaglianza e il superamento di ogni forma di discriminazione.

Ho partecipato concretamente alla costruzione di politiche industriali per la competitività e l’internazionalizzazione del sistema produttivo della moda italiana, sedendo al Tavolo per lo sviluppo del Made in Italy del Ministero dello Sviluppo economico durante il primo Governo Prodi, difendendo l’idea che i diritti e la qualità dei processi produttivi e dei prodotti siano le due componenti su cui puntare e che il sapere e il saper fare siano leve fondamentali per vincere la sfida globale della competitività sostenibile.

Sono stata, inoltre, nella delegazione per il negoziato sulle nuove regole del commercio internazionale – il Doha Round del 2003 – come convinta sostenitrice dell’idea che di fronte alla globalizzazione sia decisivo saper comprendere e governare i cambiamenti.

Anche in sede europea ho operato per politiche commerciali di reciprocità, di equità e di apertura nel dialogo tra Unione Europea e Cina e ho contribuito alla costruzione di piani di contrasto alla contraffazione delle merci, per la tracciabilità e la trasparenza dei processi produttivi.

Nel 2010 ho pubblicato per Ediesse “Il futuro è di tutti, ma è uno solo”, libro nel quale ripercorro i dieci anni di impegno alla guida del sindacato tessile italiano ed europeo, parlando di diritti, parità di genere, globalizzazione, made in italy, educazione.

Nel febbraio del 2013 eletta senatrice sono diventata Vice Presidente Vicaria del Senato e a dicembre 2016 sono entrata nella squadra del Governo Gentiloni come Ministra dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca.

Qui potete trovare un resoconto ufficiale di quello che ho fatto nella scorsa legislatura in Senato e poi da Ministra.

Con le elezioni del 4 marzo 2018 sono stata confermata Senatrice del Partito Democratico.

Sono componente del comitato scientifico della Fondazione Nilde Iotti.

Dal 2018 inoltre faccio parte del Consiglio di Amministrazione della Fondazione Agnelli.

In Senato sono stata componente della Commissione sulle Politiche dell’Unione Europea (14ª) e dal 29 luglio 2020 faccio parte della Commissione Lavoro pubblico e privato, Previdenza sociale. Sono inoltre componente della Commissione straordinaria per la tutela e la promozione dei diritti umani; della Commissione straordinaria per il contrasto dei fenomeni di intolleranza, razzismo, antisemitismo e istigazione all’odio e alla violenza, nata su iniziativa della Senatrice a vita Liliana Segre; della Commissione parlamentare d’inchiesta sui fatti accaduti presso la comunità “Il Forteto”; del Comitato parlamentare di controllo sull’attuazione dell’Accordo di Shengen, di vigilanza sull’attività di Europol, di controllo e vigilanza in materia di immigrazione.

Sono inoltre capogruppo PD in Commissione di Vigilanza Rai.

Il contrasto a ogni forma di violenza, a partire da quella contro le donne, e l’impegno per l’uguaglianza, la parità, la condivisione e i diritti umani sono temi cui tengo in modo particolare, anche in termini di attività legislativa. E anche in questo, come sempre nella mia vita, la guida del mio agire è l’articolo 3 della Costituzione.

Continuo inoltre a studiare, condividere, elaborare proposte per il lavoro, che sempre più vedo indissolubilmente legato a educazione e innovazione, per costruire una società e un’economia della conoscenza, condizione indispensabile per realizzare una comunità dell’uguaglianza, solidale, capace di includere tutte e tutti.

Per far questo, come sistema paese e come Europa, dobbiamo puntare su una filiera della conoscenza che lega istruzione e formazione da garantire a ogni persona, lavoro di qualità, ricerca, innovazione digitale di sistemi e processi produttivi, rispetto dell’ambiente. In questo senso sono convinta che la prospettiva di sviluppo più utile che possiamo assumere sia quella dell’Agenda 2030 dell’Onu per lo sviluppo sostenibile, una piattaforma di cambiamento di grande impatto e ambizione, che non a caso ha nella parità di genere e nell’istruzione di qualità due obiettivi fondamentali e trasversali alla realizzazione di tutti gli altri.

Il mondo che viviamo è caratterizzato da continui cambiamenti, che dobbiamo saper governare, grazie a impegno collettivo, condivisione, competenze. Per non subire le trasformazioni e le crisi sociali, economiche, culturali o sanitarie che continueranno a presentarsi, ma riuscire invece a orientarli in una direzione coerente con i valori democratici, progressisti e di uguaglianza che fondano la nostra Repubblica.